Pittore italiano. Fratello minore di Agostino e cugino di
Ludovico, con i quali fondò l'Accademia. Dei tre fu il più ricco
di talento. Lo studio dei grandi veneziani lo portò a reagire al
Manierismo allora imperante e a tornare al realismo dei classici. Lo stile
classico, da lui inaugurato nelle decorazioni del Palazzo Farnese a Roma, ebbe
un influsso enorme in Italia e all'estero. I suoi primi quadri, dipinti a
diciott'anni,
La Crocifissione (San Nicolò) e il
Battesimo di
Cristo (San Gregorio), furono criticati come troppo realistici.
Lavorò poi con Ludovico e Agostino alla decorazione del palazzo Fava e
nel 1585, fondò con loro l'Accademia dove per dieci anni insegnò
la tecnica della pittura. Con Agostino decorò la cappella Gessi in San
Bartolomeo e i Palazzi Magnani (1592) e Sampieri (1593-94). Separatosi da
Ludovico per discordie, si recò a Roma dove per incarico del cardinale
Odoardo decorò il soffitto della galleria del palazzo Farnese,
rappresentandovi in varie scene il
Trionfo dell'amore nell'universo.
Questa, che è la sua opera più famosa e che consiste in scene
inquadrate da stucchi, festoni e altri ornamenti dipinti, servì di
modello alle decorazioni di soffitti per tutto il Seicento (Bologna 1560 - Roma
1609).